mercoledì 10 dicembre 2014

Musica 3D grazie alla realtà aumentata





Come vedere la musica oltre che ascoltarla? Il designer Lukazs Karluk ha realizzato un'app che permette di visualizzare una traccia musicale attraverso la sua trasformazione e stampa in onde geometriche, picchi e avvallamenti a seconda del ritmo. Un po' come gli effetti grafici di Windows Media Player ma in 3D!



domenica 7 dicembre 2014

AR-media Plugin per Maxon Cinema 4D






Grazie all'AR-media Plugin per Maxon Cinema 4D gli utenti possono sperimentare la potenza della Realtà Aumentata all'interno del loro software di modellazione 3D preferito. In poche parole, la tecnologia della Realtà Aumentata consente agli utenti di Cinema 4D di visualizzare le proprie creazioni 3D direttamente nello spazio fisico che li circonda. Infatti, per mezzo dell'AR-media™ Plugin, i modelli di Cinema 4D possono essere visualizzati fuori dello spazio di lavoro virtuale direttamente sulla scrivania dell'utente o in qualunque location fisica, collegando una comunissima webcam e stampando un opportuno codice. 
Grazie alla funzionalità di esportazione, gli utenti possono creare e pubblicare le proprie scene di Realtà Aumentata in piena autonomia e in modo semplicissimo. I files creati grazie a questa funzionalità possono essere fruiti su qualunque computer utilizzando l'AR-media Player, scaricabile gratuitamente, senza il bisogno di avere Cinema 4D e il Plugin installati. Gli utenti possono quindi creare i propri modelli di Realtà Aumentata con Cinema 4D e distribuirli ai loro clienti e partners come file indipendenti che possono essere sperimentati da questi ultimi con un click.

Il pacchetto fornisce agli utenti una funzionalità di visualizzazione avanzata che serve due scopi principali nel design life cycle:
Aiutare a studiare ed analizzare prototipi virtuali in ambienti reali
Comunicare i progetti 3D in maniera immersiva, interattiva e coinvolgente
Tutto quello che è necessario per far funzionare AR-media Plugin è un personal computer, una webcam e un codice stampato (il marker) che viene con il software. Inoltre è supportata una vasta gamma di Head Mounted Displays, tra cui eMagin, i-glasses.

L'AR-media Plugin per Maxon Cinema 4D viene con un insieme di funzionalità che la rendono adatta per la creazione di contenuti in Realtà Aumentata dotati di una qualità elevata a partire da progetti opportunamente sviluppati in Cinema 4D. Oltre ad aumentare le possibilità creative, le nuove caratteristiche migliorano sostanzialmente il controllo del flusso di lavoro da parte del designer.



Realtà aumentata: origini e sviluppo





Come nasce questa "nuova" realtà?

Nel corso del secolo scorso innovazioni tecnologiche, invenzioni ed esperimenti frutto del lavoro e della genialità di alcuni individui, portano la nascita e la teorizzazione di una realtà "virtuale" dove i sensi e le azioni che compiamo interagiscono in un mondo completamente virtuale.


Il primo esempio di realtà virtuale fu l' Head-Mounted Display, uno schermo montato su casco messo a punto nel 1966 da Ivan Sutherland, che in seguito verrà abilitato a restituire la percezione continua di un ambiente virtuale tridimensionale interamente generato al computer, e sincronizzato con i movimenti del capo di chi lo indossa.




Successivamente  i ricercatori Tom Caudell e David Mizell modificano l’Head-Mounted Display in funzione di uno strumento utile ai laboratori della compagnia aerospaziale Boeing. Il dispositivo viene infatti reso monoculare e semitrasparente per permettere ai tecnici addetti alle operazioni di assemblaggio di consultare schemi e istruzioni in formato digitale, direttamente proiettate sulle componenti che entravano nel campo visivo, senza distogliere l’attenzione dalle operazioni. Caudell può quindi ufficialmente coniare l’espressione “realtà aumentata” nel 1990.


Da qui si susseguirono innumerevoli applicazioni di questa nuova realtà.


Bruce Thomas inventò AR-Quake, un’estensione del popolare gioco di Quake sul desktop. ARQuake è un’applicazione in prima persona che si basa su un sistema di tracciamento che utilizza il GPS, una bussola digitale. Gli utenti sono dotati di un sistema di computer indossabile in uno zaino, un HMD e un semplice dispositivo di input due pulsanti. Il gioco può essere giocato all’interno o all’aperto.




L’evento che ha permesso alla nuova tecnologia di uscire dai laboratori di ricerca e dagli impieghi nel campo scientifico e militare è stato il rilascio, nel 1999, da parte del professor Hirokazu Kato del Nara Institute of Science and Technology, della libreria di software ARToolKit: mettendo insieme sistemi di tracking video, interazione con oggetti virtuali e grafica 3D, permetteva alla comunità di programmatori open source di sperimentare applicazioni di realtà aumentata con i computer e i dispositivi di ripresa video più diffusi, aprendo la strada anche alla creazione di specifici browser AR.



Nel 2008, nasce Wikitude il primo browser per i touristi in AR, disponibile anche per Android.





La svolta decisiva, è datata 2009, e avviene grazie al verificarsi di due condizioni particolari. La prima è costituita da uno dei primi utilizzi della tecnologia all’interno di una campagna pubblicitaria: durante la finale del Superbowl americano, la General Electrics manda in onda lo spot della nuova progettazione di reti elettriche ecologica Smart Grid, che termina con il rimando al relativo microsito; quest’ultimo invita a sperimentare un cosiddetto “digital hologram”, stampando un’immagine PDF con un tipico marker AR in bianco e nero, facendola inquadrare dalla web cam del computer e osservando a bocca aperta il mondo tridimensionale in miniatura che prende vita sullo schermo: la possibilità di interagire addirittura soffiando sul microfono per far girare le pale eolica genera una meraviglia di massa e, naturalmente, un impressionante numero di visite al sito, commenti e condivisioni sui Social Network.






FONTI: http://www.pocket-lint.com/news/108888-the-history-of-augmented-reality


sabato 6 dicembre 2014

16/10/2013




Questa è una data storica per la chirurgia moderna, ad Amburgo,
il professor Karl Oldhaffer e la sua equipe medica sono stati protagonisti del primo intervento di rimozione di un tumore al fegato con il supporto di un iPad e di un software basato sulla Realtà Aumentata.
Questa fantastica app, realizzata e sviluppata dall'Istituto di Medical Image Computing Fraunhofer MEVIS, dopo aver "fotografato" il fegato del paziente gli ha sovrapposto un'immagine virtuale del sistema vascolare ramificato, delle strutture principali del corpo e, infine, del tumore da rimuovere.
Oltre a questo il software ha integrato altre informazioni ricavate da una serie di scansioni dell'organo del paziente effettuate prima dell'intervento.

L'intervento è stato un vero e proprio successo sotto molti punti di vista. E' già all'orizzonte la possibilità di estendere l'utilizzo della Realtà Aumentata anche ad altri tipi di intervento.


Qui sotto un video che ci mostra una demo del software utilizzato:

venerdì 5 dicembre 2014

Microsoft lancia Digits







Nuova frontiera del motion tracking,è un sistema per controllare con estrema precisione i movimenti della mano così da trasformarli in comandi utili per i vari device tecnologici.Il team di Microsoft ha trovato però il modo di radunare tutto il necessario per la tracciatura dei movimenti della mano in un marchingegno da polso.Una sorta di braccialetto intelligente contenente alcuni elementi chiave:un laser,una videocamera e un diffusore di illuminazione ad infrarossi a cui si aggiunge un'unità di misura iniziale (un accelerometro)che traccia i movimenti delle dita.
Digits permette di muovere con grande facilità oggetti virtuali presenti all'interno di uno schermo(ci sono tuttavia alcune occasioni in cui il tracciamento è influenzato da ostacoli ambientali,per esempio composizioni particolari della mano e oggetti di intralcio al rilevamento),ma anche di effettuare gesture complesse come ad esempio rispondere a una chiamata telefonica,o alzare/abbassare il volume della mano.
Sono praticamente infinite le potenzialità applicative di uno strumento del genere qual'ora arrivasse alla produzione di massa:dal controllo remoto dei televisori ai videogiochi,dall'interazione con tablet e smartphone all'ingegneria di modellazione solida.Anche sul piano tecnico ci sarebbe da dire che allo stato attuale possono essere rilevati solamente 5 punti delle dita il che rende necessario l'abbinamento a un modello biomeccanico della mano per migliorare la mappatura delle posizioni.
Con il tempo Microsoft potrebbe arrivare a sagomare un prodotto dalla forma più attraente magari integrandolo in un avvenieristico orologio digitale.

"Vogliamo che gli utenti siano in grado di interagire spontaneamente mediante gesti semplici con i loro dispositivi elettronici senza che debbano necessariamente raggiungerli" David Kim,uno dei ricercatori Microsoft che sta lavorando al progetto





giovedì 4 dicembre 2014

COSA SI POTRA' FARE CON I GOOGLE GLASS?










Secondo numerosi sviluppatori che hanno già avuto modo di testare gli occhiali, i Google Glass sono talmente innovativi che non se ne potrà più fare a meno perché cambiano la vita. Ciò è dovuto alle numerose funzionalità che possiedono.


Innanzitutto, il dispositivo si comanda tramite i comandi vocali e/o il touchpad inserito sul lato destro: semplicemente usando la propria voce, chi li indossa potrà effettuare ricerche su Google e visitare i siti Web desiderati, leggere le notizie online, controllare i social network, utilizzare gli Hangout per avviare videoconferenze con i propri amici e mostrare loro ciò che si sta guardando in quel momento, telefonare, visualizzare i messaggi (SMS) e inviarne uno nuovo, tradurre un testo da una lingua di origine a una di destinazione, scattare fotografie, registrare video, condividere ogni contenuto sui canali sociali e utilizzare Google Maps per ottenere indicazioni stradali.



Queste sono le feature offerte direttamente da Google, ma gli sviluppatori terze parti sono già al lavoro su numerose applicazioni volte ad estendere le possibilità dei Glass. 

Tra queste, ve n’è ad esempio una che permette di identificare un amico nella folla sfruttando il riconoscimento facciale, e un’altra che consente di dettare un’email: ben si comprende perché un oggetto simile, in grado di far “scomparire” l’hardware all’interno di un semplice paio di occhiali, si candidi a diventare la “next big thing” nel contesto di quella che sarà la nuova ondata di tecnologia indossabile.



Google Glass in auto: rischi e benefici






I Google Glass mostreranno in maniera innovativa le indicazioni stradali chieste da chi li indossa, mediante Google Maps, direttamente sull’occhio dell’utente, andando così potenzialmente a rappresentare un’autentica e comoda novità per chi guida una vettura. Visualizzare le mappe mentre si è al volante potrebbe però essere molto rischioso e causare facilmente incidenti stradali, tanto che ad esempio il Ministero dei Trasporti britannico ha già vietato l’uso del device ancor prima del debutto sul mercato.

L’obiettivo è quello di impedire ai conducenti di usare i Glass su strada, poiché potrebbero distrarre troppo. Non è ancora noto se anche in Italia verrà adottata dal Governo una misura del genere, ma in ogni caso sarà estremamente necessario usare il buonsenso epernon metter a rischio la propria vita e quella altrui.


FONTE:  http://www.webnews.it/speciale/google-glass/

I GOOGLE GLASS: COSA SONO?








Google Glass è il nome degli innovativi occhiali del colosso delle ricerche online, che permettono a chi li indossa di avere informazioni aggiuntive sulla realtà che ci circonda grazie alla realtà aumentata. Sta divenendo dunque effettivo il progetto futuristico alla Minority Report che, fino a pochissimi anni fa, era relegato a vera e propria fantascienza.


Uscita e prezzo dei Google Glass


Il colosso di Mountain View ha inizialmente reso disponibile una edizione (Explorer) dei Google Glass dedicata agli sviluppatori, con unità limitate acquistabili al costo di 1500 dollari. A partire da metà 2014 i Glass sono invece in vendita aperta al pubblico negli Stati Uniti, confermando il prezzo di distribuzione praticato con l’edizione per developer, e dallo scorso 23 giugno sono sbarcati anche in Europa, nello specifico nel Regno Unito. Cinque le colorazioni disponibili (Charcoal, Tangerine, Cotton, Shale e Sky) per una confezione che contiene cavo, caricabatterie, auricolari mono e custodia. Al momento non è ancora noto quando i Glass saranno acquistabili anche in Italia e nel resto del Vecchio Continente.


Le specifiche tecniche


Secondo il documento ufficiale rilasciato dai Google, gli occhiali a realtà aumentata sono costruiti con una montatura caratterizzata da un telaio resistente e da naselli regolabili, così da poter essere meglio adattati a ogni tipo di viso.

Il display è stato montato su una lente, è ad alta definizione e andrà a proiettare le immagini direttamente sugli occhi dell’utente, dove i contenuti verranno visualizzati come se ci si trovasse di fronte a uno schermo da 25 pollici, visto da una distanza di due metri.


Basati sul sistema operativo Android, i Google Glass sono compatibili con ogni smartphone dotato della tecnologia Bluetooth. Presente sul lato destro della montatura un touchpad utile a scorrere tra i menu e tra i contenuti; la dotazione comprende poi una fotocamera con sensore da 5 megapixel in grado di garantire una buona qualità delle fotografie e di catturare video a 720p, 16 GB di storage di tipo flash (di cui 12 GB utilizzabili dall’utente), un comparto audio a conduzione ossea, connettività Wi-Fi e Bluetooth e una batteria che assicurerà un’autonomia pari a circa un giorno di normale utilizzo. Questa sarà ricaricabile sia tramite il cavo USB incluso nel pacchetto, che attraverso un caricabatterie da parete. 


In apertura del Google I/O 2014, la compagnia statunitense ha annunciato la terza versione Explorer degli occhiali, che ha una quantità di memoria RAM raddoppiata – da 1 GB a 2 GB – e una batteria migliore, che garantirà un’autonomia superiore del 15%.


FONTE:  http://www.webnews.it/speciale/google-glass/